sabato 12 marzo 2016

Il male e le sue rivelazioni.

Finalmente ho potuto dedicarmi al seguito di Resident Evil: Revelations, capitolo spin off di qualche anno fa che è stato largamente apprezzato. Gira tanto odio attorno alla saga ormai da tempo a causa della presunta svolta action/cinematografica che Capcom gli ha dato. Io invece vado contro corrente: i Resident Evil usciti fino ad ora li ho apprezzati più o meno tutti, anche il bistrattato sesto capitolo. Perchè l'anima della saga è in realtà sempre presente, muta e acquista forme nuove, ma è sempre capace di coinvolgere, proprio come una serie tv che seguiamo da tempo dove i personaggi sono diventati ormai familiari e le loro disavventure un piacevole intrattenimento. Ed è proprio a questo che sta puntando la Capcom: come abbiamo visto dal primo Revelations e a seguire nel sesto capitolo, anche questo Revelations 2 assume il formato episodico e sfrutta i clichè del genere riuscendo a costruire una storia valida, parallela a quella dei capitoli numerati, con protagonisti principali Claire e Barry, personaggi storici, e due new entry che ho trovato davvero interessanti sia dal punto di vista della loro caratterizzazione, sia rispetto al ruolo che assumono nella grande tela narrativa di Resident Evil. Entriamo quindi nel dettaglio così che possa spiegare concretamente perchè ritengo che questa saga sia tutt'altro che defunta.

Gli anni passano ma le vecchie abitudini restano ed è così che Claire viene nuovamente rapita e imprigionata su una misteriosa isola proprio come in Resident Evil Code: Veronica X. Questa volta però non è sola e molti colleghi hanno subito la stessa sorte tra cui la figlia di Barry, Moira Burton, appena diventata sua partner. Moira è una ragazza tutta pepe che porta dentro di se un peso non indifferente che cerca di nascondere con il suo atteggiamento sfacciato e sboccato sfidando continuamente il padre. Le celle si aprono improvvisamente e la voce di colei che si fa chiamare "La Guardiana" le incita a prendere parte al gioco al massacro organizzato per mettere alla prova le loro paure. E' così che inizia questa storia raccontata tramite salti temporali e svariati colpi di scena, intervallata tra le vicende delle due ragazze e Barry avventuratosi alla ricerca della figlia. La duplice campagna è quindi interconnessa, con eventi che si ripercuotono sulle vicende di Barry in vari modi, portando a 2 finali ben distinti.


I controlli di base sono ottimi, funzionali e scalabili tramite potenziamenti per permettere schivate più veloci e manovre evasive/offensive più efficaci. In questo modo Capcom è riuscita a limitare l'agilità dei personaggi, aumentando la tensione negli scontri ma mantenendo una capacità di controllo al passo con i tempi. In ogni episodio della campagna potremo gestire 2 personaggi tramite lo switch: Claire e Barry sono i combattenti con l'arsenale, mentre Moira usa la torcia per trovare oggetti nascosti e un piede di porco per forzare bauli e porte; L'accompagnatrice di Barry sarà invece Natalia una misteriosa bambina incontrata sull'isola con l'insolita capacità di "percepire" i nemici e i loro punti deboli, e con l'ovvia possibilità di intrufolarsi in piccoli passaggi per sbloccare porte o vie di accesso. Torna l'enfasi sull'esplorazione con qualche enigma ambientale e ampie zone circoscritte da esplorare. Gli scontri a fuoco si mantengono simili ai predecessori senza però esagerare con assalti frenentici e continui ma anzi lasciando spesso la possibilità di evitarli o affrontarli in modo intelligente sfruttando le abilità dei protagonisti. Alcune creature si distinguono per originalità nel design e per le loro mostruose caratteristiche che costringono il giocatore ad adottare precise strategie per eliminarli.


La campagna è divisa in 4 episodi di buona durata anche se il ritmo non è sempre costante in tutti gli episodi. E' rigiocabile per via dei differenti eventi, dei collezionabili e delle medaglie, senza contare i diversi gradi di difficoltà. Qui Capcom ha un pò barato perchè i fanatici del 100% dovranno sbattersi davvero tanto per ottenere tutto. Non basterà infatti portare a termine le sfide e gli obiettivi per sbloccare costumi alternativi, artwork e quant'altro ma dovrete anche poi comprarli con la moneta in game che è la stessa che si usa per potenziare i personaggi. Così facendo si è costretti ad allungare di molto i tempi rigiocando più e più volte per poter sbloccare tutto e poi guadagnare abbastanza da ottenerlo definitivamente. Oltre alla campagna, ci sono 2 capitoli extra, uno per Moira e l'altro per Natalia, di breve durata e che fungono da semplici integrazioni alla trama principale senza aggiungere poi molto in termini di storia ma con interessanti varianti sul fronte del gameplay.
Ad aumentare l'offerta del pacchetto è presente la completissima modalità Raid, un vero e proprio gioco a sè stante, fruibile online e in singolo, strutturato con caratteristiche GDR, una suddivisione a missioni di difficoltà graduale e una marea di sbloccabili, dalle armi rare e potenti, alle abilità speciali fino ad arrivare ai personaggi giocabili degli altri capitoli come Leon, Chris o Wesker ad esempio. 


Sul lato tecnico e grafico il gioco si difende più che bene e l'unica nota personale è l'imbruttimento del modello di Claire rispetto al passato. Non so cosa gli sia passato per la testa ai grafici di questo capitolo per farla così. A parte questo gli altri personaggi sono ben realizzati, le animazioni funzionano più che bene e alcune ambientazioni sono ottime e dettagliate. Il bestiario è diversificato e ispirato, anche con richiami alle creature del quinto capitolo. Tutto sommato è quindi un bel vedere. Il sonoro poi fa la sua parte con effetti ambientali azzeccati. I filmati al solito sono cinematografici e mostrano quello che tutti fingono di non vedere: la vera natura tamarra di Resident Evil.


Parliamo quindi un pò di cosa non funziona o sarebbe da migliorare. La campagna si rivela decisamente sbrigativa in alcuni frangenti, tanto che aggiungere uno o due capitoli sarebbe stato l'ideale. Molti si sono lamentati del personaggio di Moira che invece io trovo molto azzeccato e mi è subito piaciuto, piuttosto Claire è stata sfruttata poco in termini di rilevanza nella storia. Inoltre il gioco è giocabile in due ma Moira e Natalia non combattono e le loro abilità in generale vengono usate di meno quindi bilanciare meglio i compiti avrebbe aumentato il coinvolgimento e la varietà. La gestione dei collezionabili poi andrebbe rivista perchè davvero troppo pesante così come è ora. La cosa peggiore però è stata di sicuro l'implementazione dei due finali che è quanto di più controverso potessero fare. Vedere uno piuttosto che l'altro dipende da una sola e inaspettata scelta che ci troveremo a fare durante una boss fight a metà campagna. In caso riuscissimo a intervenire prontamente e correttamente allora due capitoli dopo il finale si rivelerà più lungo, spettacolare e soddisfacente, nell'altro caso il gioco si chiuderà in maniera sbrigativa e parecchio inconcludente. Leggendo le molte recensioni in giro per il web è palese come la maggior parte dei recensori abbia assistito a quest'ultimo finale ignorando l'esistenza di quello vero e abbassando quindi drasticamente la valutazione finale. Questo secondo me è stato il passo falso maggiore. A mio parere una possibilie soluzione sarebbe stata creare un unico finale e fare in modo che la scelta influisse solo su alcuni dettagli. Oppure inserire più scelte che portassero i giocatori a una consapevolezza maggiore di quello a cui sarebbero potuti andare incontro.


Per quanto la Capcom abbia ormai palesemente dimostrato quale è ed è sempre stata la natura di Resident Evil, tamarra e caciarona, limitata in passato solo dalle tecnologie del tempo, la gente si ostina a non capire e chiede di continuo un ritorno alle origini. Anche io adoro i primi capitoli con le loro tempistiche compassate, le sensazioni da brivido e i misteri inquietanti ma allo stesso modo vedo nei nuovi giochi gli stessi mostri immortali del passato, un proseguimento delle trame in corso e proprio come sono passati tanti anni nella realtà allo stesso modo sono passati nel mondo di gioco con un evoluzione delle minacce da affrontare e di conseguenza dei ritmi di gioco. Capcom ha decisamente esagerato con l'azione puntando solo su quella in capitoli come il quinto, ma è riuscita a mio avviso a recuperare inserendo tutte le tipologie di situazioni nel sesto capitolo dove si passava dai momenti compassati di Leon a quelli fracassoni di Chris, dimostrando così che le due cose sono legate a doppio filo ed è soprattutto la coerenza narrativa che ha portato il gameplay a modificarsi negli anni. Con i due Revelations ha infine dato la prova definitiva di come sia possibile proporre il gameplay e le sensazioni dei primi capitoli anche in quelli attuali, poichè la vera essenza di questa saga è in tutt'altro e quando giochi a un Resident Evil te ne accorgi subito.


Revelations 2 è quindi un ottima unione tra vecchia e nuova scuola dei RE, con enfasi sull'eplorazione, un equipaggiamento da gestire al meglio, qualche enigma, documenti da leggere, scontri memorabili e colpi di scena. Le magagne non mancano ma sono sicuro che questa saga abbia ancora molto da raccontare e il prossimo remake del secondo capitolo sarà un ulteriore prova per Capcom per dimostrare che le sue scelte non sono fatte a caso ma sono figlie di una logica vincente.
Se proprio non gradite le sezioni hollywoodiane viste nella serie principale, con questo secondo capitolo la serie Revelations si dimostra una buona scelta per i nostalgici del vecchio gameplay. Dategli una possibilità e se ancora non vorrete considerarlo un vero Resident Evil, avrete comunque per le mani un ottimo videogioco.

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