sabato 30 aprile 2016

Giovani esploratrici crescono.

Dopo aver apprezzato davvero molto il reboot di Tomb Raider del 2013, dove assistevamo agli esordi della Lara Croft che tutti conosciamo, non vedevo l'ora di provare il seguito diretto, uscito recentemente, in cui vediamo protagonista una Lara cresciuta, diventata ancora più risoluta, forte delle esperienze traumatiche a cui è sopravvissuta. Il suo bagaglio culturale inoltre è aumentato e le cose incredibili a cui ha assistito la spingono a rivalutare le teorie del padre, conducendola alla ricerca della leggendaria città di Kitez, seguendo le tracce di un antica civiltà e del suo fantomatico profeta, che la condurranno dalle calde terre siriane alle fredde terre siberiane, mentre tenta di constrastare una misteriosa organizzazione dalle dubbie intenzioni. Il gioco si presenta al 101% come una versione potenziata e limata del precedente, identico nelle meccaniche, e in alcuni elementi. A volte anche troppo. Vediamo quindi in che cosa e perchè questo piccolo capolavoro sarebbe potuto essere ancora migliore.