lunedì 20 aprile 2015

Cacciatori sognanti.

Ho concluso da poco la mia esperienza in Bloodborne. Tanto è stato detto e tanto è possibile vedere, tramite i moltissimi video di youtube che escono costantemente a testimonianza degli innumerevoli giocatori alle prese con nemici fortissimi e boss infami. Con questo seguito spirituale della serie Souls ( Demon's Souls, Dark Souls), il famoso game director Hidetaka Miyazaki al comando di From Software, ci porta in una cittadina gotica come non mai, costruita tramite un level design da paura e popolata da creature che paiono uscite da tutta la mitologia horror immaginabile e forse anche di più. Con un gameplay più dinamico e veloce e una trama misteriosa e intrigante. Questa volta la mia analisi andrà dritta al sodo della mia esperienza, niente giri di parole: il gioco è un capolavoro sotto tantissimi punti di vista. Entriamo nel dettaglio.

Avendo giocato e completato il primo Dark Souls ero già preparato a quello che poteva presentare Bloodborne in termini di tipo di gameplay e mentalità da adottare. Quando ad ottobre ho provato l'Alpha test in anteprima, ho potuto confermare quanto immaginato e inserire il gioco nella lista dei miei più attesi. Dopo averlo spolpato e analizzato per bene posso dire che i punti di maggior forza di questa mega produzione sono per me a grandi linee questi tre:

- Il design artistico e generale con la quale sono state riprodotte le location del gioco, i personaggi, i nemici, il loro comportamento e tutti gli oggetti, armi ed equipaggiamenti. Tutto è studiato alla perfezione per creare un'atmosfera al limite dell'horror unica e credibile che invoglia sempre di più a immergersi nell'esperienza per continuare a giocare. Il comparto audio poi contribuisce a tutto questo in modo eccellente. L'aria che si respira è coinvolgente e immersiva trasmettendo al giocatore una sensazione di angoscia e timore per le minacce che lo attendono ad ogni angolo, stupendolo poi continuamente con elementi sempre nuovi e realizzati alla perfezione, che siano essi nuove strutture da esplorare o intere nuove tipologie di nemici.

- Il level design! E qui merita un approfondimento e un applauso perchè il lavoro svolto da Miyazaki e soci ha reso ogni location del gioco splendidamente interconnessa alle altre grazie ad astute scorciatoie sbloccabili solo man mano che si avanza. Arrivati alla fine del gioco questo appare come un vero e proprio open world permettendo di rivisitare quasi tutte le splendidamente realizzate location semplicemente camminando da un luogo all'altro. Incredibile come a volte si pensi di essere arrivati in un remoto luogo lontano per poi sbloccare con somma sorpresa una scorciatoia che ti riporta dritto dritto all'inizio del gioco. E il gioco è pieno di questi momenti.

- La lore, cioè quell'insieme di dettagli, indizi, conoscenze che definiscono il mondo di gioco e la sua storia, in Bloodborne è un intreccio ben studiato per essere svelato solo tramite un'attenta analisi di ogni elemento e una costante valutazione di quanto si vede o si sente dire dai personaggi del gioco. Tante interpretazioni possono essere date e altrettante conclusioni possono essere tratte, ricreando una sensazione di appagamento per ogni tassello messo al suo posto e di meraviglia per le continue scoperte e collegamenti, spesso con rimandi a molte opere famose letterarie o meno.

Compreso nel pacchetto abbiamo poi un combat system che è studiato apposta per essere la gioia e il dolore per tutti i giocatori, sia i più esperti che i novizi. Più dolore che altro per questi ultimi. Questo perchè la serie dei Souls, e Bloodborne non fa eccezione, ha sempre richiesto al giocatore un certo grado di pazienza e una certa presa di coscienza per entrare nelle meccaniche a prima vista oltremodo punitive che vengono poste sin dai primi minuti di gioco, ma che con il giusto approccio possono essere affrontate e spesso rigirate a proprio vantaggio. Certo è spesso frustrante ma anche super soddisfacente quando poi si riesce ad utilizzarlo nel modo giusto e a vincere battaglie che sembravano impossibili.

Non entro volutamente nei particolari delle meccaniche di gioco perchè queste informazioni possono essere recuperate ovunque sul web, ma posso dire che dal mio punto di vista tutto funziona, il sistema di level up, l'upgrade delle armi e l'equipaggiamento di gemme e rune per donare ulteriori effetti speciali e forza al proprio personaggio. Tra l'altro l'editor iniziale del personaggio è uno dei più profondi mai visti, da starci a perdere le ore, se non fosse per la voglia di cominciare subito un gioco che di tempo te ne porterà via già tantissimo di suo. Parliamo infatti di una longevità che va dalle 30 alle 50 ore e oltre alla prima partita, a seconda della vostra abilità e a seconda di quante location opzionali sono state raggiunte ed esplorate, sconfiggendo i boss annessi.

La grafica valorizza tutto il comparto artistico con panorami bellissimi, giochi di luce e ombre, tanta peluria sulle bestie, effetti particellari curati e tanto sangue ovunque, dopotutto è presente anche nel nome, ci mancherebbe che quello non fosse fatto bene.

Sul lato oscuro della luna troviamo invece il comparto tecnico: i caricamenti sono lunghissimi ed estenuanti e anche se dopo un pò ci si fa l'abitudine, non fa proprio piacere. Inoltre alcune scelte di design per motivi anche di trama costringono il giocatore a muoversi di continuo tra le varie location e il sogno del cacciatore, l'hub centrale dal quale è possibile potenziarsi e comprare oggetti, armi ecc, costringendo i tempi di caricamento a sommarsi gli uni agli altri. Abbiamo poi sporadici cali di framerate, glitch e bug vari che per fortuna nel 90% dei casi non compromettono l'esperienza generale però ci sono e possono essere fastidiosi.

Il multiplayer è da segnalare come punto debole poichè richiede la conoscenza di procedure, tempi e luoghi complessi e intricati per permettere a due gicoatori di trovarsi che sia per collaborare o per sfidarsi in Pvp. E' un peccato perchè l'idea di cooperare tra cacciatori per abbattere le belve è davvero bella e si rivela tale anche in pratica quando il sistema funziona. Invece il sistema che permette di lasciare messaggi agli altri giocatori che passeranno in quel punto continua a funzionare alla grande come in tutti i precedenti giochi.

Ultima nota dolente dal mio personale punto di vista sono i dungeon del calice. Presentati come delle location secondarie nella quale sfruttare il meglio di quanto appreso per affrontare minacce sempre nuove e pericolose, si rivelano ben presto ripetitive e in fin dei conti noiosi poichè ripresentano sempre gli stessi pattern di stanze e corridoi. Ed essendo davvero tanti possono stancare presto. Un peccato perchè al suo interno è possibile trovare oggetti unici e soprattutto nemici e boss non affrontabili nella campagna principale. Uno spreco perchè molti di questi sono epici e spettacolari quanto o più di quelli che si affrontano giocando solo quella e molti giocatori probabilmente se li perderanno. A mio avviso se avessero creato un'altra bella zona grande magari opzionale dove infilare tutto questo bel lavoro in modo più vario e studiato il divertimento e il godimento sarebbero stati maggiori.

Per il resto chi non apprezza Bloodborne non riesce a vedere quanto di videogioco abbia veramente questo titolo. Videogioco per come lo intendo io da sempre. Un'esperienza interattiva che ti coinvolge e ti lascia qualcosa dentro quando lo hai concluso, emozioni, domande e risposte, curiosità, conoscenze per culture che hai scoperto e mondi che hai visitato, dimostrando ancora una volta quanto questo media sia tutt'altro che un semplice passatempo e via.

Visto il successo ottenuto sono facilmente prevedibili corposi e si spera epici DLC espansione e futuri seguiti, nella quale speriamo che tutti i problemucci vengano annullati, permettendo di tuffarsi nuovamente in questo mondo parallelo tanto affascinante quanto spaventoso.

In definitiva consiglio a tutti di provarlo se si ha l'occasione poichè a prescindere dalle capacità personali di ognuno e dalla sua presunta quanto decantata difficoltà, Bloodborne è in grado di mostrare un modo di fare videogame che sembra essere sempre più raro nel panorama attuale.

Addio buon lettore, che tu possa trovare la via nel mondo della veglia...[cit.]

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