domenica 14 febbraio 2016

Life Is Strange

Life is Strange è un avventura grafica in terza persona a episodi sviluppata dallo studio Dontnod, creatori del memorabile Remember Me, e pubblicata da Square Enix. Era da tempo che aveva attirato la mia attenzione ma solo con la recente uscita della versione completa nei negozi ho avuto il piacere di giocarlo. E che piacere! Posso infatti dire con tranquillità che per me Life is Strange è arte. Un Videogame con la V maiuscola. Un esperienza di quelle che rimangono nel tempo e che non dimentichi perchè ti hanno smosso qualcosa dentro, tenendoti incollato e emozionandoti. Questo vuol dire che piacerà a tutti? No, probabilmente no. Però ritengo sia un esperienza che va assolutamente provata. Vediamo insieme perchè.


Ci troviamo ad Arcadia Bay, cittadina americana dell'Oregon affacciata sul Pacifico. Qui la protagonista Maxine si sveglia ai piedi del faro in mezzo ad una tempesta. Un enorme tornado si sta dirigendo verso la città. Proprio quando sembra che per lei non ci siano speranze quell'incubo ad occhi aperti finisce. Di colpo si ritrova al sicuro, in classe, alla Blackwell, la scuola dove studia fotografia, la sua passione. Il professore è nel pieno della lezione. Pare sia stato solo un sogno ad occhi aperti e nessuno ha notato nulla.


Da subito possiamo osservare svariati elementi che ci circondano e interagire con i personaggi anche solo per sentire cosa pensa Max di loro. L'immersione è immediata. Tutto sembra normale, una tranquilla giornata scolastica di routine. Ma quando, finita la lezione, Max entra in bagno per riprendersi e rinfrescarsi, ancora scossa da quell'assurda visione, assiste a qualcosa di ancora più imprevisto. Un ragazzo e una ragazza stanno litigando mentre lei di nascosto osserva. Quando lui tira fuori una pistola e spara alla ragazza Max in preda al panico esce allo scoperto e urlando protende le mani davanti a sè. E il tempo torna indietro. Eccoci di nuovo in aula. Come poco dopo aver avuto la visione. Come se niente fosse. La lezione si sta ripetendo proprio come se la ricorda e senza che nessuno se ne renda conto a parte lei. 


Max capisce che in qualche modo ha acquisito la capacità di riavvolgere il tempo. Inizia quindi a far pratica proprio durante la lezione. Ottiene le risposte dal prof e riavvolge per poter rispondere correttamente e liberarsi così dagli impicci per poter correre nel bagno e provare a salvare la misteriosa ragazza prima che venga uccisa. Inizia così un incredibile storia, fatta di amicizie perdute e ritrovate, di vita quotidiana, di gioia e sofferenze ma anche di avvenimenti incredibili, di coraggio e paura in un susseguirsi di eventi dove ogni scelta che il giocatore prende può influenzare il passato, il presente e il futuro dei personaggi, proprio come recita l'avviso all'inizio di ogni episodio.


Questa descrizione come spesso accade in giochi di questo tipo tende a trarre in inganno. Ovviamente ogni azione ha una conseguenza, piccola o grande che sia, ma quello che si intende è che a cambiare è come vivremo lo svolgersi della trama stessa. Non ci sono duecento finali e stravolgimenti di trama completi ma nel gioco assistiamo più volte alle conseguenze delle scelte e delle azioni che Max, attraverso noi e non solo, intraprende cercando di fare del bene. E questo conduce a situazioni differenti, spesso pesanti tanto da spingerci a riflettere per svariati minuti sui risvolti che una particolare scelta potrà avere nel mondo di Max.


Sebbene di episodio in episodio assistiamo ad un crescendo di situazioni soprattuto durante i colpi di scena finali, per la maggior parte del gioco ci ritroveremo in situazioni apparentemente normali, spesso quotidiane, visitando un numero limitato di location, passandoci più volte e vedendole cambiare a seconda dei giorni che passano o in momenti della giornata diversi. Questo da una parte può far sembrare il gioco un pò ripetitivo e non troppo grande ma dall'altra permette ai giocatori di affezionarsi a luoghi e personaggi che acquisicono profondità e appaiono reali nel loro quotidiano vivere. La cura per i dettagli poi contribuisce ad amplificare queste sensazioni.


Il gameplay quindi ruota tutto attorno all'esplorazione e alla gestione dei dialoghi con l'aggiunta dell'utilizzo dei poteri temporali, spesso utili per risolvere enigmi basati su tempistiche di azione o sull'acquisizione di informazioni, per poi sfruttarle una volta tornati indietro. Max inoltre è fuori dal tempo. Mantiene la sua posizione e gli oggetti di cui entra in possesso anche riavvolgendo il tempo. Possiamo così entrare in luoghi inaccessibili usando metodi non convenzionali, come ad esempio rompere una serratura, per poi riavvolgere il tempo una volta entrati lasciando così la porta intatta e noi già all'interno della stanza.


Tutto questo crea un coinvolgimento non indifferente perchè chiunque nella sua vita avrà desiderato avere capacità del genere per portare a suo vantaggio situazioni complicate usando il senno di poi. E il gioco riesce proprio a darci questa sensazione e queste possibilità. Ovviamente non è tutto rosa e fiori e i poteri di Max non sono illimitati come può sembrare. Gli eventi ci pongono infatti davanti a svariati imprevisti dovuti all'abuso di questi poteri. E' in questi momenti che sale il panico e sentiamo quanto sia pressante l'inevitabilità del tempo che scorre, soprattutto dopo aver assaggiato la possibilità di piegarlo a nostro piacimento.


Elogio a parte per il comparto tecnico. Usando uno stile originale che ho apprezzato molto, gli sviluppatori hanno creato modelli semplici ma numerosi ricoprendoli di texture disegnate a mano ispirandosi al fumettoso, riuscendo così a riprodurre scenari dettagliati e visivamente realistici, con l'utilizzo di illuminazione ed effetti particellari di assoluta qualità, grazie all'Unreal Engine, ma al contempo facendoci sentire all'interno di un artwork in movimento. I contorni degli oggetti quando evidenziati sono tratteggiati a matita così come i menu e le scritte mantenendo una coerenza visiva accattivante. I modelli dei personaggi anch'essi semplici sono però ben caratterizzati riuscendo a donargli ulteriore personalità e credibilità. Le animazioni sono limitate ma ben realizzate riuscendo con il minimo sforzo ad essere efficaci quando si tratta di trasmettere le emozioni. Altra menzione d'onore è per la colonna sonora che rimane in testa, con musiche e brani sempre azzeccati che svolgono un ruolo fondamentale nel contribuire ad aumentare l'immedesimazione e il coinvolgimento.


Quali possono essere quindi le note stonate di questa melodia? Beh come ogni storia sui viaggi nel tempo e sui misteri che questo comporta non tutto è spiegato chiaramente o si svolge come potremmo pensare. E non sarebbe neanche un male perchè effettivamente una volta finito di giocare si dà il via ad una piacevole sequela di ragionamenti e congetture che danno vita a teorie più incredibili di quanto gli stessi sviluppatori abbiano mai pensato. Alcune cose però sembra che siano state lasciate a metà o inserite per poi dimenticarsene e un pò dispiace. Parliamoci chiaro, l'esperienza è in ogni caso fantastica e l'obiettivo degli sviluppatori di raccontare rapporti tra personaggi comuni in contesti fuori dal comune è perfettamente riuscito,  ma se tutto fosse stato calcolato alla perfezione e senza sviste avremmo avuto in mano un quadro ancora più bello da ammirare.


Life is Strange appartiene alla tipologia di videogame che preferisco, quelli in grado di coinvolgere così tanto da far battere il cuore, ridere, piangere e pensare. Riesce a creare empatia tra noi e i protagonisti, per farci immedesimare riuscendo così a prenderci alla sprovvista davanti a scelte talmente ardue da farci riflettere su come, anche nella vita vera, a volte non esista il giusto o lo sbagliato, ma solo le conseguenze delle nostre decisioni. Consiglio a tutti di immergersi in questa esperienza fino ai titoli di coda quando ripensando a tutto quello che vi ha lasciato dentro vorrete poter riavvolgere il tempo per giocarlo di nuovo come se fosse la prima volta.

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